La Statua del Dionisio-Sardanapalo
di Enrico Di Lernia26/04/2018
La Statua del Dionisio-Sardanapalo
Dal ritrovamento nel 1926 di due statue simili di Sardanapalo, si pensa che la località fu chiamata “Due Santi”, vista la vicinanza di un cimitero cristiano, anche se nella mappa IGM anno 1908 già esisteva questo toponimo. Fu rinvenuta anche una figura femminile senza testa (una Peplophoros o cariatide) oggi entrambe esposte nel Museo di Palazzo Massimo, mentre la seconda statua di Sardanapalo è a Palazzo Valentini.
Nel 1944 la statua del Dionisio-Sardanapalo fu sottratta dai nazisti e portata a Berlino e solo nel 1991 fu finalmente restituita. Il re assiro era famoso per i suoi costumi dissipati tanto che, come Dionisio, vestiva in abiti femminili. Le repliche più antiche si rifanno a quelle ellenistiche (300 a.C.) e quelle romane al ricordo della venuta di Tolomeo VIII nel 140-139 a.C., quando questo re Alessandrino discendente dai generali di Alessandro Magno, riceveva gli ambasciatori romani in veste profumate e femminili ostentando la ricchezza dell’Egitto, simbolo del potere dei regni ellenistici.
Questa effeminata figura si rifaceva al ricordo del grande Re Assiro Assurbanipal. Con la venuta a Roma dei Re Tolomei, dei loro ambasciatori,di Cleopatra col suo seguito, ritroviamo un’importazione di statue dette Dionisio-Sardanapalo, di cui una scoperta sotto Frascati ed è l’unica che ha inciso sul bordo della veste “Sardanapalo”che è la corruzione di Assurbanipal. Giustino nelle Storie Filippiche (I-3) così ce lo descrive: ”…per ultimo su di loro regnò Sardanapalo, uomo più pervertito di una donna…il suo governatore…lo trovò fra i gruppi di meretrici mentre filava la porpora con la rocca e mentre in abito femminile, superando tutte le donne nella mollezza fisica e nella lascivia degli sguardi, suddivideva fra le ancelle la quantità di lana da filare…”.
E’ curioso notare che nella zona vi era la villa di Clodio che nel 61 a.C. fu assolto dall’accusa di sacrilegio per aver profanato una cerimonia religiosa riservata alle sole donne riuscendo ad introdursi nel tempio della dea Bona in abiti femminili per raggiungere Pompea, moglie di Cesare, di cui si era invaghito. Nel 52 a.C. sempre nella zona, avvenne lo scontro tra Clodio e Milone appoggiato da Cicerone che ne prese le difese “Pro Milone”, scontro che si concluse con la morte violenta di Clodio. Si può ipotizzare che le statue facessero parte dell’arredo della villa di Clodio, visto le sue attitudini lascive e corrotte.
La statua è più grande del vero, Sardanapalo è rappresentato in età matura con barba e lunghe chiome, avvolto in un chitone ricco di pieghe che scende fino ai piedi. È mancante del braccio destro e la testa, rifatta, è leggermente più piccola. Un’ importante scoperta archeologica avvenuta per caso nel 2015 nella zona del Circo di Boville, potrebbe essere messa in relazione con la statua di Dionisio Sardanapalo. Un raro sarcofago in piombo di derivazione orientale o siriana, conferma che nella zona di Boville doveva soggiornare un importante personaggio orientale.
Molti sono i personaggi “orientali” che si sono avvicendati a Roma e dintorni ed erano ospiti nelle sontuose ville della zona. Filosofi, astronomi, re e principi erano una costante presenza dai tempi di Cesare, Augusto, Tiberio, Caligola, Nerone, Domiziano ecc. e forse l’analisi e lo studio ancora in atto di questo raro sarcofago in piombo ci potrà svelare e dare un nome al personaggio.
Foto Enrico di Lernia – M.N.R. Palazzo Massimo
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