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Centinaia di pezzi di argilla affiorati al Lago di Albano

di Marino Valenti

 27/09/2024

Centinaia di pezzi di argilla affiorati al Lago di Albano

“Alcune settimane fa sono andato al Museo di Albano per consegnare dei reperti recuperati presso il lago “Albano” di Castel Gandolfo, tra questi, un centinaio di proiettili d’argilla, questa è la definizione esatta di queste sfere dalle ricostruzioni e le ricerche portate a termine. In verità, di queste sfere, se ne era parlato già, con la scoperta del “Villaggio delle Macine”, in quanto furono trovate nelle acque del lago tra le palafitte del Villaggio storico.

Con il continuo calare delle acque lacustri, sono emerse migliaia di questi “proiettili ” d’argilla, tanto da far acquisire sicuramente un primato archeologico al nostro lago per la quantità rilevata. Al tempo della scoperta, ci si pose subito la domanda, quale fosse la loro funzione ?

Tra le ipotesi, ci fu senz’altro anche quella di proiettile per uso della caccia, che per una serie di motivi venne subito scartata, e ne subentrarono altre, perfino, per ultimo si ipotizzò che fossero per uso contabile. È da dire che nella zona ci sono diversi banchi di argilla, e da qui, sicuramente dalla mano di un esperto fanciullo nasceva la sfera nella sua forma rotondeggiante, dopodiché veniva essiccata al sole per poi essere usata.

Dalla importante quantità dei proiettili, possiamo affermare con certezza il loro uso per  la caccia mi sento di dire ed accertare, conclude Marino Valente.  Ad avvalorare questa teoria, ci viene in soccorso l’affresco della tomba Tarquiniese denominata della “Caccia e della Pesca” del VI secolo A.C.. In questa immagine vediamo chiaramente il giovane che lancia con la frombola il proiettile d’argilla ad un gruppo di uccelli acquatici “, come da foto allegata.

Tra le ipotesi, ci fu senz’altro anche quella di proiettile per uso della caccia, che per una serie di motivi venne subito scartata, e ne subentrarono altre, perfino, per ultimo si ipotizzò che fossero per uso contabile. È da dire che nella zona ci sono diversi banchi di argilla, e da qui, sicuramente dalla mano di un esperto fanciullo nasceva la sfera nella sua forma rotondeggiante, dopodiché veniva essiccata al sole per poi essere usata.

Dalla importante quantità dei proiettili, possiamo affermare con certezza il loro uso per  la caccia mi sento di dire ed accertare, conclude Marino Valente.  Ad avvalorare questa teoria, ci viene in soccorso l’affresco della tomba Tarquiniese denominata della “Caccia e della Pesca” del VI secolo A.C.. In questa immagine vediamo chiaramente il giovane che lancia con la frombola il proiettile d’argilla ad un gruppo di uccelli acquatici “, come da foto allegata.

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