Frammento di statua seduta del faraone SETHI I°
di Enrico Di Lernia03/03/2022
Frammento di statua seduta del faraone SETHI I°
Nel 1885 fu rinvenuto tra le mura del Castello Savello di Borghetto sotto Grottaferrata questo importantissimo frammento. Era consuetudine nell’antichità spaccare e riutilizzare pietre per nuove costruzioni. Questa che doveva trovarsi nella zona venne inserita tra le mura per la costruzione del Castello verso il X sec. d.C. La pietra è in granodiorite di Assuan, un granito scuro con inclusioni rosate. La provenienza della statua è Eliopoli dove l’imperatore Domiziano aderì al culto solare di Ra, portando a Roma l’obelisco ora in piazza Navona, nella cui iscrizione è inciso “immagine vivente di Ra”. Molti furono i suoi interventi di restaturo in vari templi egizi (Karnak ecc.), il che giustificherebbe per l’imperatore l’atto di prelevare reperti egizi, specie quelli sacri. A Benevento in suo onore furono innalzati due obelischi egizi. TESTA di SETHI I°. Nel 1908 furono ritrovati altri frammenti tra le mura del Castello di Borghetto tra cui la testa del faraone Seti I°, ora al Museo Barracco di Roma, mentre altri pezzi passarono in collezioni private in Inghilterra. Sul retro della testa parte una iscrizione che continua nel frammento di Grottaferrata.
La presenza di questa importante statua regale di un faraone nella zona, è da collegare alla grandiosa villa romana nelle immediate vicinanze del Castello Savello, attribuibile a L. Funisu-lanus Vettonianus, personaggio di alto rango dell’ambiente di Domiziano. Un graffito sul colosso di Memnone a Tebe è stato lasciato da Funisu-lana Vettulla, moglie del prefetto d’Egitto e forse parente di Vettonianus. Domiziano dimostrò notevole interesse verso il culto solare egizio tanto da sentirsi egli stesso incarnazione del dio Ra e questa statua ne indicava la presenza forse in ambito di un tempio dedicato piu’ al culto dell’imperatore che a quello del dio Ra. Nella zona furono trovati anche una Iside ed una statuina di faiance di shanabty o mummia divina. Al Museo Egizio di Torino vi è la piu’ bella statua egizia del faraone Ramesse II, figlio di Seti I°, anch’essa in granodiorite nera, che riporta agli stessi canoni stilistici del frammento di Grottaferrata.
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