I Castellani più antichi.
di Riccardo Bellucci e Angelo CapriLuglio 2003
I Castellani più antichi. Riaffiorano le tracce degli abitanti protostorici del Vulcano Laziale
Nella pregevole mostra “Roma città del Lazio” tenutasi nell’ottobre dello scorso anno presso il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo furono esposti materiali archeologici provenienti dai siti storici più importanti del Lazio, tra i reperti mostrati, particolare interesse destò il ritrovamento effettuato dal Sig. Bianchini Massimo di una piccola ascia piatta proveniente dal complesso dell’Artemisio, e più precisamente dal Monte dei Ferrari, poco al di sotto dell’area del “Castelliere” .
Le peculiarità di questa piccola ascia sono due; la prima è che la lega di cui è composto il manufatto con-tiene rame quasi puro e di conseguenza colloca il reperto nella fase più antica dell’Eneolitico, la seconda peculiarità è che l’esemplare trova precisi confronti nelle asce piatte del tipo Marciano, in particolare l’ascia da Garavicchio – tomba (1).
Di alcuni giorni fa, è invece il recupero effettuato da Riccardo Bellucci, Angelo Capri e Fernando Quarta dell’associazione culturale OPE, che, sempre sul Monte dei Ferrari e in questo caso proprio nell’area del “Castelliere” 1. hanno rinvenuto una olletta ovoide con ansa verticale e incisioni a meandro continuo riempite di pasta chiara. Il manufatto è in impasto, di colore marrone chiaro e a parte tre piccole lacune sull’orlo è praticamente intatto.
Il reperto su indicazioni della Soprintendenza per i Beni Archeolo-gici del Lazio è stato consegnato al Museo Civico di Velletri. Insieme alla ollet-a, sono stati recuperati anche diversi frammenti in ceramica d’impasto di cui alcuni con motivi decorativi incisi e un frammento di macina in lava porosa.
È molto importante, in questo caso, in concomitanza con il luogo del ritrovamento dei reperti rammentare che mentre fioriva la cultura terramaricola e quella subappenninica ebbe inizio la cultura dei castellieri, di cui vengono distinte due fasi, una arcaica che risale all’Età del Bronzo, l’al-tra recente coincidente con l’Età del Ferro, che hanno in comune un tipo di abita-to detto castelliere, un villaggio cinto da mura a sec-co con all’interno le capanne di forma rotonda con muretti a secco.
Note
(1) Vedi Micaela Angle & Anna Germano – Museo e Territorio, cap. 3 e cap. 16, 2000-2001
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