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Caligola statua Togata “Richmond”

di Enrico Di Lernia

28/11/2020

Caligola statua Togata “Richmond”

 

La statua “Togatus Richmond” fu rinvenuta nel 1825 a Boville dalle parti del Teatro, sicuramente dal sacrario della Gens Giulia che sorgeva nelle immediate vicinanze. Portata a Palazzo Colonna in Roma fu data in prestito alla duchessa di Sermoneta per la decorazione di Palazzo Savelli al Teatro Marcello e da quì, in seguito, erroneamente fu pensata la sua scoperta. Nel 1971 la statua passò in Virginia all’Art Museum Richmond, dove attualmente è esposta. Dalle ricerche degli archivi Colonna, svolte da Maria Grazia Picozzi, si è appurata la sua giusta provenienza; Boville. La statua è integra e non ha subito le devastazioni e gli atti

di vandalismo cui subivano gli imperatori “dannati” di cui Caligola ne è stato il primo marchiato con la “damnatio memoriae”, seguito da Nerone, Domiziano, ed altri. Anche se il nome di Caligola è stato rimosso da iscrizioni, monete, alcuni ritratti intenzionalmente mutilati e riutilizzati per altri imperatori, specie per Claudio, questa statua preservata integra, ne fa un pezzo veramente importante nell’ambito della statuaria di questo imperatore. Oggi di lui conosciamo solo due statue in marmo integre: questa di Boville o così detta “togato di Richmond” e quella scoperta a Creta nella cittadina di Agora oggi nell’antiquarium di Gortyna.

La statua di Richmond ce lo rappresenta a capo scoperto come un princeps magistrato ed è simile per aspetto e periodo a quella di suo padre Germanico scoperta a Roselle-Grosseto (ora al museo archeologico d’arte maremmana), mentre quella di Gortyna è a capo velato come un Pontifex Maximus, simile alla statua di suo bisnonno Augusto. Caligola, piu’ di Tiberio, sentiva essere il vero discendente di Augusto e della Gens Julia ed in questa prospettiva cercava di ricreare lo stile e le suggestioni del mito per continuare la supposta discendenza da Enea. Il sacrario di Boville fu voluto da Tiberio e seguiva quello ripristinato e voluto da Augusto dei

sacerdoti Arvali della Dea Bona situato alla Magliana a Roma, oltre ad altri esistenti a Roselle-Grosseto, Otricoli, Carsulae.

Questi santuari dovevano preservare le immagini ed il ciclo dinastico della gente Giulio-Claudia. In essi i sacerdoti (Solidales Augustali) erano garanti della perpetua memoria degli imperatori divinizzati. Non solo, questa pratica era estesa anche alla memoria delle mogli o donne particolarmente vicine all’imperatore, come nel caso di Livia, moglie di Augusto e madre di Tiberio che ne volle perpetuare la memoria ad entrambi, e di Antonia istituendo per

esse un collegio sacerdotale con Augustales. Fece scandalo l’istituzione di un collegio sacerdotale istituito da Caligola per la sorella Drusilla, collegio che ebbe breve periodo in quanto subito soppresso alla sua morte. Onori divini vennero attestati a Livilla, ad Agrippina Minore quale moglie di Claudio e madre di Nerone e continuarono tanto che Adriano riuscì a costruire persino un tempio alla suocera; Matidia Augusta. Nel sacrario di Boville furono trovate: la statua eroica di Giulio Cesare, di Augusto, di Augusto in trono come Giove (che i Colonna passarono nel 1800 ai Torlonia), molte teste di imperatori, l’Apoteosi di Claudio, ed al raro Caligola Togato.

 

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