In assoluto il corredo funebre più antico e completo di un Principe Latino.

Scoperta casualmente nel 1934 nella Vigna Galieti a Lanuvio, la piccola tomba (circa 2 metri) scavata nel tufo preceduta da un piccolo corridoio ripido (dromos), presentava un sarcofago in peperino con il coperchio a tetto al cui interno giaceva lo scheletro di un adulto con tutto il suo corredo funebre. Non essendo state fatte analisi delle ossa e misurazioni per l’improvvisazione dello scavo, non sappiamo l’età del defunto, ma deduciamo, dalle foto fatte dallo stesso Galieti (Mostra fotografica – Lanuvio 1980), che il sarcofago era intatto con tutto il suo corredo.

Furono trovati oltre al corredo di un guerriero anche attrezzi ginnico-atletici che ci spingono a considerare la tomba di un Principe.

Il corredo del guerriero era composto da una corazza anatomica in bronzo trovata all’altezza delle tibie, con una rappresentazione della muscolatura sia per le parte anteriore del petto e del ventre, che della parte posteriore con le scapole e la schiena. All’interno della corazza furono rinvenute tracce di cuoio, lino, cuciti sui fori dei bordi delle spalle, come intercapedine tra la corazza in bronzo e la pelle del guerriero. Sulle spalle due cerniere collegavano le corazze con perni come usiamo tutt’oggi. Il rilievo plastico della muscolatura sembra avvicinarsi ad un pezzo di scultura, tanto da essere considerata la più antica corazza italiana, subito dopo i modelli greci del VI sec. aC. L’elmo da parata, trovato all’altezza del teschio, è anch’esso pezzo notevole. Alto cm. 17 con diametro di circa 23 cm. è un elmo a colotta in bronzo con le sopracciglie arcuate in argento, gli occhi apotropaici in paste vitree con l’iride filettata in oro, con filettature in argento che seguono la curva in alto frontale dove sono incise le teste di due serpenti barbati. In cima all’elmo il triplice pennacchio fermato da coppie di elementi in argento che sorreggevano una criniera equina, come quelle nei lati sorreggevano le penne di uccello per accrescere l’altezza e l’effetto di potenza del guerriero. Questa ricchezza di materiali finemente lavorati fa pensare ad una provenienza di qualche officina bronzistica etrusca (Vulci?). Presso il fianco destro furono rinvenuti un cinturone in cuoio ricoperto di borchie, una spada ricurva in ferro, la punta di una lancia, due puntali in ferro ed un’ascia o qualcosa di simile. Al corredo funebre mancano gli schinieri, forse bottino di guerra del nemico.